default sanitario

Le Regioni dichiarano
il default sanitario

Fedriga lancia l’allarme, ma non centra il punto. Inutile prendersela col Governo (composto da leghisti come lui) quando il problema sono i tagli indiscriminati alla sanità. 

Fedriga non è Churchill. Fedriga appartiene alla stirpe dei governatori leghisti del nord che si sono macchiati di un doppio crimine. Sono stati responsabili di un declino dei servizi sanitari tragico, mentre, contemporaneamente e con una ipocrisia farisea, hanno continuato a definire la loro gestione “una eccellenza”.
 
Così la Lombardia e il Veneto leghista sono stati capaci di parlare di servizi territoriali formidabili, ma la pandemia, inesorabile, ha manifestato la falsità delle loro narrazioni. Uno studio dell’Università di Padova ha dimostrato che la pandemia ha colpito di più dove ci sono pochi medici di base.
La Lombardia è la peggior regione, poi, dall’eccellenza alla deficienza, arriva il Veneto. Ultimi della classe.
 
C’è poi una dichiarazione di Fedriga che potrebbe apparire surreale, se non fossimo abituati al giochetto dei leghisti: “Abbiamo pagato una scelta del governo, con il quale abbiamo iniziato una serie di interlocuzioni”.
 
La Lega sta pagando le scelte del governo, cioè della Lega, con il quale sta cominciando a parlare. Parlare con se stessi, senza capirsi, dare la colpa a se stessi, è un evidente sdoppiamento della personalità, primo indizio di una forma di disagio mentale.
 
Eppure Federica, Presidente della Conferenza delle Regioni, pone una questione corretta. I costi emergenziali per il Covid hanno determinato un aggravio della spesa di 8 miliardi. 2,2 miliardi non sono stati coperti dai governi e le Regioni faticheranno a chiudere il bilancio, almeno senza aumentare ulteriormente le tasse.
 
Non ci stancheremo mai dirlo: bisogna investire sulla sanità, bisogna far sentire la nostra voce perché si riveda il definanziamento del sistema sanitario nazionale voluto da Draghi e dai partiti di governo, e che scenderà addirittura fino alla misera cifra del 6,1% del PIL nel 2021.
 
Ha senso tagliare 8 miliardi di entrate, magari per dare 500 euro in più l’anno a chi già guadagna 55mila euro e, insieme assistere al collasso del sistema sanitario nazionale? Non si possono più tappare i buchi, abbiamo bisogno di una riforma radicale del sistema!
 
di Carlo Cunegato